Uno tsunami ha travolto il Parlamento italiano. Uno scompiglio che ha un nome chiaro e forte: Movimento 5 Stelle. Le elezioni hanno consegnato al Paese un Parlamento ingovernabile che preoccupa non solo i nostri partner europei, legati a noi dall’euro, ma anche il mondo. In attesa che i partiti, come ha detto il Presidente Napolitano, pensino alle loro proposte per il Paese, possiamo dire che la nostra classe politica è notevolmente cambiata.
Gli eletti sono più giovani, ci sono più donne e tanti volti sconosciuti. L’età media si è abbassata notevolmente, tra Camera e Senato, passando dai 55 del precedente Parlamento agli attuali 48. Più bassa dei paesi dell’UE, ma anche degli Stati Uniti, tutti con un’età media di oltre 50 anni. I deputati eletti hanno un’età media di 45 anni e i senatori di 53 anni. Nella scorsa legislatura l’età media dei deputati era di 54 anni (9 anni di differenza) mentre quella dei senatori di 57 anni (4 anni di differenza).
Il gruppo parlamentare con l’età media più bassa è quello del Movimento 5 Stelle, con 37 anni (33 alla Camera e 46 al Senato), il più vecchio quello del Pdl con 54 anni (50 alla Camera e 57 al Senato). Quello del Movimento 5 Stelle è anche il gruppo con la maggiore percentuale di laureati: l’88%, in coda alla classifica il Pd con il 67% e la Lega con il 40%.
Nel Parlamento arriva anche una piccola ondata rosa con l’aumento della presenza delle donne: si passa alla Camera dal 21 al 32% e al Senato dal 19% al 30%. La percentuale tra i parlamentari M5S è superiore alla media con il 38%, ultima la Lega Nord con il 14%. La parlamentare più giovane è la portavoce Marta Grande (25 anni), del M5S Lazio, l’eletto più anziano è il senatore Sergio Zavoli (89 anni) del Pd.
Una presenza femminile superiore a quella della Francia (25%), della Gran Bretagna (22%) e degli Stati Uniti (18%). Valori superiori si registrano in Spagna (32%) e in Germania (38%).
Un Parlamento che finalmente non sfigura nel raffronto con gli altri Paesi.