Da Pavia un esempio di come una città riesca a superare i suoi mali. Nella città lombarda si è riscontrata la maggiore dipendenza dai giochi d’azzardo, in particolare dalle slot machine ospitate nei locali pubblici: lo scorso anno a Pavia si era svolto anche un “corteo no slot” con la presenza del sindaco Alessandro Cattaneo e del vescovo Giovanni Giudici.
La città non si è limitata al corteo e ha reagito ideando un marchio di qualità locali pubblici senza slot. L’iniziativa si chiama “Carta Etica” ed è stata presentata al Comune di Pavia dal sindaco Alessandro Cattaneo insieme all’assessore Rodolfo Faldini e a Simone Feder e Diego Turcinovich della comunità Casa del Giovane.
Il progetto mira a sensibilizzare sul problema del gioco d’azzardo, dell’alcol e delle dipendenze. Gli esercenti pavesi che adotteranno le 9 regole della “Carta Etica” otterranno un marchio da esporre e diventeranno locali ‘amici delle famiglie’ con particolare attenzione all’educazione.
Tra le nove regole, ci sono il divieto di possedere slot machine o apparecchiature legate al gioco d’azzardo, e la diffusione e promozione nel locale di brochure e materiale di sensibilizzazione su tematiche come il gioco d’azzardo, droghe, alcool, dispersione scolastica.
Sono già 30 gli esercenti pavesi che hanno aderito alla “Carta Etica” e potranno esporre il marchio di qualità, una garanzia per il consumatore. Un elenco degli esercizi aderenti verrà pubblicato sul sito web del Comune di Pavia.
Feder, uno dei promotori dell’iniziativa, ha chiesto a Roberto Maroni, neo presidente della Regione Lombardia, una legge, «bisogna dare la possibilità ai sindaci di porre un freno alla piaga del gioco d’azzardo. È un problema etico morale e culturale, poi diventa sanitario. E riguarda tutti, perché schiavizza le famiglie. Ora sta drammaticamente crescendo il gioco d’azzardo on line. Lo scorso anno sono stati spesi 15 miliardi, quest’anno saranno almeno 18».