«Non sono i mafiosi che cercano un contatto con i politici, offrendo i loro voti in cambio di qualcosa, ma sono i politici che cercano il supporto elettorale dei gruppi criminali presenti sul territorio, promettendo loro l’affidamento di lavori alle aziende che a essi fanno notoriamente riferimento e altri possibili affari derivanti dalla gestione amministrativa degli enti che, ove eletti, saranno da loro rappresentati»
È l’allarme contenuto nel rapporto annuale della Direzione nazionale antimafia (Dna), che fotografa un crescente rapporto tra criminalità e la politica. Il documento di oltre 500 pagine, depositato in Parlamento nei giorni scorsi, analizza la presenza delle mafie sull’intero territorio nazionale.
Il rapporto si riferisce al periodo tra luglio 2011 e giugno 2012 e dedica un’approfondita analisi alla Sacra Corona Unita nel Salento, in un quadro di perdurante crisi economica che ha «contribuito a enfatizzare il ruolo della criminalità e ad aprire nuovi spazi di intervento».
A confermarlo, la pratica dell’usura e dell’estorsione fra i principali affari della Scu che permettono
«il sistematico taglieggiamento delle attività economiche, reso possibile dalla capacità intimidatrice degli affiliati sul territorio». Di uguale peso sono il traffico di stupefacenti e lo spaccio.
La droga giunge in Salento dai Balcani ma anche dalla Spagna, con partenza da Barcellona e Malaga. Accertato anche un traffico di marijuana, lungo la costa adriatica, a Nord di Otranto. Ormai consolidati poi i rapporti con l’Albania, da dove arrivano marijuana e hashish per via marittima. La droga una volta stoccata è avviata nel Veneto, in Toscana e a Roma.
Un mercato fiorente è quello dei giochi, slot machine e terminali delle lotterie, che si è sviluppato grazie all’alterazione delle schede elettroniche, manomissione degli apparecchi, e con l’interruzione del collegamento telematico con l’Azienda dei Monopoli, a danno dell’Erario. In alcuni casi la Scu è riuscita a imporre l’installazione nei bar e nei locali dei propri apparecchi.
I proventi vengono reinvestiti in svariati settori: fotovoltaico, gioco d’azzardo, smaltimento rifiuti, ristorazione, imprese edili e di distribuzione di caffè.