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Erosione coste salentine, a rischio 200 posti

mareggiataDanno ambientale ed economico, per buona pace di chi crede che l’economia verde non vada a braccetto con il profitto. Ogni anno le spiagge del Salento si riducono sempre di più per effetto dell’erosione del mare, con danni preventivati per la prossima stagione di 12 milioni di euro e 200 posti di lavoro a rischio.

Le stime vengono da Assobalneari di Lecce, l’associazione che rappresenta 180 lidi su un totale di 270. I lidi avrebbero perso, dopo quest’inverno, uno spazio corrispondente a circa 5mila ombrelloni.

Un trend inarrestabile che da qualche anno ha interessato le spiagge salentine come conferma il presidente dell’associazione dei balneari, Mauro Della Valle: «È una maledizione per le coste salentine e italiane più in generale, soprattutto a Porto Cesareo, Otranto e Gallipoli. L’erosione non si ferma e continua a mangiarsi il bene primario su cui migliaia di imprenditori hanno investito ingenti capitali».

«Al momento, – continua Della Valle – considerando entrambi i versanti del Salento, quello jonico e quello adriatico, abbiamo perso spazio per almeno 5mila ombrelloni. E se si considera che, in media, un ombrellone, da maggio settembre, frutta dai 2.500 ai 3mila euro, possiamo facilmente farci un’idea di quanto perderà il settore».

Sul fronte istituzionale si è svolto nei giorni scorsi un incontro fra l’assessore all’ambiente del Comune di Lecce, Andrea Guido e il direttore generale del Ministero dell’Ambiente, Mauro Luciani, responsabile del settore Difesa del Suolo. Insieme a loro i rappresentanti fra gli altri di Assobalneari. La soluzione potrebbe arrivare anche grazie a una collaborazione tra intervento pubblico e privati.

Forse si è ancora in tempo per muoversi, ma Assobalneari ha già investito circa 240mila euro per l’acquisto di una draga destinata a ricreare la sabbia delle spiagge erose, ma l’efficacia dell’operazione è ancora da verificare.

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