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Nasce l’Erasmus del lavoro

erasmus1Quella che si apre oggi sarà la settimana dedicata al lavoro. Prima in Italia, mercoledì, si terrà l’atteso consiglio dei ministri che varerà il pacchetto nazionale a favore dell’occupazione dei giovani. Giovedì e venerdì invece i leader europei si danno appuntamento a Bruxelles per mettere in campo le misure continentali per combattere la piaga di 26,5 milioni di disoccupati che affligge i 27 Paesi Ue.

«Sarà un piano nazionale con un’attenzione particolare per il Sud – ha detto il presidente del consiglio Letta – ma che riguarderà tutta l’Italia». E le risorse? «Sarà una cifra significativa che è frutto del riutilizzo di fondi strutturali europei finiti in un “cul de sac” e di altre risorse che stiamo trovando», ha precisato.

Il secondo capitolo della partita sull’occupazione, poi, è un «piano europeo che consenta ai giovani che escono dalla scuola di avere subito un rapporto con il mondo del lavoro, un Erasmus per il lavoro», ha aggiunto Letta.

C’è anche chi lo chiama “Erasmus 2.0” oppure il grande ufficio di collocamento europeo. Il lavoro e il ruolo di ponte con le imprese si affiancheranno alla tradizionale vocazione di Erasmus di supporto e internazionalizzazione degli studi.  Il programma ha già una sua struttura, con tre cardini: i giovani, i datori di lavoro e i servizi per l’impiego. Tutte le aziende possono partecipare al programma, ma solo le imprese con un massimo di 250 dipendenti possono beneficiare di un sostegno finanziario Ue.

Per i giovani lavoratori è previsto un finanziamento: uno per i colloqui di 200 o 300 euro (a seconda della distanza dalla propria città di origine). Mentre il contributo per il trasferimento varia da Paese a Paese: si va da un massimo di 1200 euro per la Danimarca a un minimo di 600 euro per la Bulgaria.

Avremo maggiori dettagli nei prossimi giorni.

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