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Un forziere per l’Italia

cdpIn un articolo di Alberto Quadrio Curzio dal titolo “La Cdp alleato credibile per la ripresa”, pubblicato sul Sole 24 Ore, si fa un quadro molto promettente della Cassa Depositi e Prestiti.

L’economista ha indicato in modo puntuale la sua dotazione finanziaria davvero impressionante: «ha un patrimonio di 16,8 miliardi, un attivo di 300, una raccolta di risparmio postale di 233, crediti per 100, liquidità per 139 e utile per 2,8 mld». Un totale di risorse che sfiora gli 800 miliardi.

Dal 2003 la Cdp è una Spa attualmente detenuta per l’80% dall’Economia e per il 20% dalle Fondazioni bancarie. Un’innovazione voluta da Giulio Tremonti e Giuseppe Guzzetti.

Perché è importante la Cassa Depositi? Basta dire che ha il 25,8% di Eni e che ha un ruolo strategico nelle infrastrutture: detiene partecipazione in Snam (rete gas), Terna (rete elettrica) e in Tag (gasdotto dalla Slovacchia all’Italia).  A questo si aggiunga che nel 2012 ha finanziato infrastrutture per circa 2,8 mld.

Ha una partecipazione strategica nel Fondo Italiano di Investimento (Fii). Ha risorse per 1,2 mld per partecipazioni di minoranza in Pmi, sostiene le start-up più innovative e promettenti.  Si stima che esistano oltre 15 mila imprese (di cui 10 mila manifatturiere) quali sue potenziali fruitrici.

È al fianco anche delle imprese di maggiori dimensioni con il Fondo Strategico Italiano (Fsi) di cui Cdp è azionista di riferimento insieme alla Banca d’Italia. Con un capitale di 4 mld, Fsi opera in una vasta gamma di settori di “rilevante interesse nazionale”.

Il suo sostegno va anche ai processi di aggregazione e internazionalizzazione delle nostre imprese. Insomma un forziere prezioso per tutta l’Italia che speriamo continui a essere gestito secondo logiche economiche, diverse  da quelle seguite in altri ambiti, non solo pubblici.

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