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L’Imu è morta! Viva la Service Tax

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L’Imu va in soffitta, ma il fisco non rinuncerà a tassare gli immobili. Anche la prima casa. Ma cambierà la filosofia. Il nuovo balzello, chiamato provvisoriamente Service Tax, prenderà forma solo nella legge di Stabilità.

Si applicherà dal 2014 e sarà finalizzato a finanziare i servizi comunali, compresa la raccolta dei rifiuti. E solo con questa riforma – brutta notizia per le imprese – arriverà l’attesa deducibilità dell’imposta sui beni strumentali, come i capannoni, o sui locali utilizzati dagli enti no profit.

Se questa nuova imposta peserà meno sulle tasche dei cittadini si saprà solo quando, definiti i dettagli, sarà possibile fare i conti. Di certo le prime simulazioni contenute nelle ipotesi stilate dal Tesoro solo qualche settimana fa, mettono in risalto che, a seconda delle scelte, l’impatto per l’erario potrebbe essere anche a saldo zero, mantenendo immutato l’aggravio sui cittadini rispetto alla tassazione dell’Imu.

Si prevede che sarà composta da due componenti: la prima servirà a pagare la raccolta dei rifiuti, la seconda i cosiddetti ”servizi indivisibili”, ora previsti dalla Tares. In pratica arriva una sorta di tassa che ne ingloba due. La prima parte, quella relativa alla raccolta dei rifiuti, dovrà consentire di coprirne completamente i costi e si pagherà in base ai metri quadrati.

Per la seconda, invece, il comune potrà scegliere come base imponibile o la superficie o la rendita catastale. Sarà a carico sia del proprietario (in quanto i beni e i servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell’immobile) che dell’occupante (in quanto fruisce dei beni e servizi locali).

È comunque previsto un tetto al prelievo fiscale, per evitare rischi di uno shock da tassazione.

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