Potere d’acquisto cala di 1.642 euro a famiglia

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Speriamo di non leggere più questi dati per lungo tempo. Il potere d’acquisto delle famiglie italiane lo scorso anno ha subito la peggiore caduta da sempre, scendendo del 4,7% rispetto al 2011. A certificarlo è l’Istat, nelle cui serie storiche, avviate dal 1990, un crollo non si era mai visto. La perdita segnata nel 2012 è stata quasi doppia a confronto con quella del 2009, segno che l’ultima crisi ha avuto come bersaglio principale le famiglie.

Le cose non sono andate comunque bene per il resto dell’economia se l’Istituto ha dovuto correggere al ribasso il calo del Pil per il 2012, portando la variazione a -2,5% dal -2,4% della stima precedente. Resta invece fermo al 3% il rapporto tra deficit e Pil, almeno per l’anno passato. Insomma nel 2012 abbiamo vissuto una recessione davvero dura.

A scendere però non è solo il potere d’acquisto ma anche il reddito disponibile che registra una contrazione netta del 2%. Se la spesa cala non se ne avvantaggiano però i risparmi: la propensione a mettere i soldi da parte, considerata una delle virtù nazionali, si è ridotta ai minimi da 22 anni. La propensione a risparmiare è infatti scesa all’8,4%, più che dimezzata a confronto con quindici anni prima.

Non sono soggette ad alcuna interpretazione questi dati sui consumi delle famiglie: l’Istat rileva dei cali del 9,9% per l’abbigliamento, dell’8,6% per i trasporti. In realtà a flettere sono tutte le voci, compresa l’istruzione, la sanità e l’alimentare.

A preoccupare di più però sono i conti fatti dall’Istat sui bilanci familiari: Federconsumatori e Adusbef parlano di un quadro ”allarmante”, mentre il Codacons calcola come il crollo del potere d’acquisto equivalga a ”una perdita di 1.642 euro” per un nucleo di tre persone. E per quest’anno secondo Confesercenti non bisogna attendersi grandi miglioramenti. L’associazione dei commercianti, infatti, stima che in due anni, tra il 2012 e il 2013, in Italia il reddito reale subirà una contrazione pari al 6,5%.

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