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Dopo la fuga dei cervelli e delle aziende, la fuga dei pensionati

MareIl 52% dei pensionati percepisce meno di 1000 euro al mese Non stupisce dunque che in cerca di un futuro sereno e una vita più dignitosa, complice la globalizzazione, molti connazionali preferiscano migrare in mete che un tempo avremmo definito “esotiche”, Asia, America, Africa ma non mancano neanche mete europee come la Spagna e Bulgaria.

Il fenomeno è partito in sordina. Secondo i dati INPS i pensionati residenti all’estero nel 2011 erano 300mila, per passare nel 2012 alla ragguardevole cifra di 400mila cifra ancora aumentata nel 2013.

Non spaventa neanche la qualità della sanità; d’altronde il nostro paese ha da vari anni stipulato convenzioni con la sanità pubblica di altri paesi, come capo Verde, il Brasile e Argentina, tutti paesi dove con il magro vitalizio è possibile condurre una vita agiata.

Anche il distacco con la famiglia ormai è notevolmente “levigato” ; Skype, mail, e Facebook abbattono le distanze, permettendo un contatto anche giornaliero.

E per l’Italia cosa resta? Non sapendo come arginare il problema si accontenta di essere spettatrice inerte, osservando immobile la fuga dei suoi concittadini, perdendo con essi anche l’indotto che sono in grado di generare.

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