Per due giorni ha solcato il lago di Iseo a bordo di un’imbarcazione aperta, con sopra un’altana. Sembrava un ammiraglio che governasse le sue acque territoriali, mentre si godeva lo spettacolo di migliaia di persone plaudenti che scorrevano sulle passerelle del Floating Piers che collegano quattro punti del bacino (Sulzano, Monte Isola, l’isola di San Paolo e Sensole, fino al 3 luglio). «Macché ammiraglio! Corro da una postazione all’altra, devo essere al corrente di tutto, ogni giorno ci sono riunioni tecniche per capire il da farsi, e avere tutto sotto controllo», dice un infaticabile Christo che, in Italia, ha realizzato un’altra delle sue imprese artistiche (dopo Spoleto, Milano, Roma). «Il progetto è disegnato secondo linee direttrici obbligate e questo è stato molto importante per contrastare la forma organica dell’isola. Lungo le passerelle si produce un vero flusso energetico. Ed è un progetto molto fisico, non è come il nastro mobile degli aeroporti. Questi Piers fanno fare chilometri sull’acqua dove, oltretutto, diventa difficile misurare lo spazio. La gente ha come l’impressione che si tratti di una spiaggia.»