La mindfulness è una disciplina meditativa importata in Europa da Jon Kabat-Zinn, biologo statunitense (nato 1944) con una profonda conoscenza delle filosofie e psicologie orientali e autore del libro «Mindfulness, ovvero Vivere momento per momento». La pratica quotidiana della mindfulness ha effetti positivi sulla capacità di regolazione neuro-fisiologica. Permette di sentirsi più in armonia con se stessi e meno soggetti a sbalzi umorali (si abbassa l’intensità della rabbia sperimentata, ci si sente più «centrati», più a contatto con il momento presente e meno depressi). Viene usata in psicologia clinica nel trattamento del dolore cronico, per contrastare tendenze ansiose, per risolvere stati di iper-eccitazione nervosa che impediscono lo svolgimento dei normali compiti quotidiani, oppure per addestrare la mente a stare semplicemente nel presente. Gli esperti sostengono però che come tutte le discipline, perché possa sortire un effetto, anche la mindfulness va praticata con regolarità e costanza, almeno una volta al giorno. Il termine mindfulness significa letteralmente «pienezza di mente», ovvero presenza a sé, «sensazione di mente piena». E’ uno strumento di educazione dell’attenzione, una sorta di modalità con cui impariamo a concentrare la nostra attenzione sul momento presente. E’ come voler educare la propria stessa mente a vivere, appunto, «momento per momento», attraverso esercizi mirati rubati alle pratiche meditative più tradizionali.
