La lotta allo spreco alimentare è diventata legge dello Stato. Dopo il primo sì della Camera a marzo scorso, è arrivato il via libera definitivo del Senato con 181 sì, due no e 16 astenuti. “Con il voto di oggi, manteniamo una promessa. L’Italia si è dotata di una legge organica sul recupero delle eccedenze e sulla loro donazione per solidarietà sociale”, ha detto la deputata del Pd Maria Chiara Gadda, prima firmataria della legge. Rispetto all’analoga legge approvata poco tempo fa dal governo francese, che si basa sulla penalizzazione, quella italiana punta sugli incentivi e sulla semplificazione burocratica: la burocrazia per lo smistamento e la donazione del cibo sarà più snella e veloce e ci saranno nuovi incentivi per chi si preoccuperà di non gettare il cibo in eccedenza. Le procedure di donazione del cibo, in merito alla tracciabilità e alle norme igienico-sanitarie, saranno semplificate, cosicché sarà più facile per i soggetti donatori regalare il cibo in eccedenza: si tratta di panifici, ristoranti e qualunque attività possa avere cibo in eccesso. Sarà concessa, inoltre, la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo gratuito. Il pane potrà essere donato nell’arco delle 24 ore dalla produzione. E, per ridurre gli sprechi alimentari nel settore della ristorazione, la legge permetterà ai clienti l’asporto dei propri avanzi con la ‘family bag’. Non solo onlus e privati, ma anche gli enti pubblici potranno essere considerati soggetti donatori. Si possono poi donare anche cibi e farmaci con etichette sbagliate, purché le irregolarità non riguardino la data di scadenza del prodotto o l’indicazione di sostanze che provocano allergie e intolleranze. Non sarà poi richiesta la forma scritta per le donazioni gratuite di cibo, farmaci e altri prodotti e saranno coinvolte nella prevenzione dello spreco anche le mense scolastiche, aziendali e ospedaliere. Infine più spazio alle cosiddette produzioni a ‘chilometro zero’, che dovranno essere promosse dal ministero delle Politiche agricole nel quadro di azioni mirate alla riduzione degli sprechi.