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Il Piave, da “bottega veneziana” a Patrimonio UNESCO

Fiume_Piave_018La Valle del Piave si candida a Paesaggio Culturale Patrimonio dell’Umanità – UNESCO. L’ambizioso progetto richiederà nei prossimi tre anni un approfondito lavoro di ricerca e promozione e mira ad ottenere il prestigioso riconoscimento internazionale da parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura con sede a Parigi. L’iter di candidatura prevede la realizzazione di un ampio dossier e numerose iniziative di marketing territoriale che coinvolgeranno nei prossimi mesi le terre lungo il fiume Piave tra le province di Venezia, Treviso e Belluno e tutto il Veneto. Nomi celebri e importanti del mondo della cultura, dell’arte, della comunicazione e dell’architettura nel Comitato Promotore tra cui Philippe Daverio, Mario Maffucci, storico dirigente RAI e l’arch. Alberto Cecchetto dello IUAV di Venezia. La candidatura, che vede il sostegno istituzionale della Regione Veneto, è già stata sposata anche dai tre Consorzi BIM di Venezia, Treviso e Belluno e da Unioncamere del Veneto sul fronte imprenditoriale. «Questo progetto è in linea con ciò che UNESCO chiede ormai da sette anni» ha spiegato Giuliano Vantaggi, presidente del Comitato Promotore. «Occorre fare candidature che evidenzino il paesaggio culturale di un territorio, fornendone uno spaccato della Storia dell’Umanità, che siano il più possibile seriali e che abbiano un’eccezionalità ed un’unicità internazionale. Abbiamo svolto l’analisi comparativa internazionale e il Piave è risultato unico, straordinario rispetto ad altri fiumi dal punto di vista culturale e non dal punto di vista fisico».

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