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La scalinata più lunga d’Italia: Calà del Sasso

cala_sassoMoltissime città d’Italia sono famose per le loro scalinate storiche, basti pensare alla splendida scalinata di Piazza di Spagna a Roma o ai 296 scalini della torre pendente di Pisa. Esiste però una scalinata ben più lunga delle due sopracitate ma probabilmente molto meno nota, situata sull’altopiano di Asiago. Si tratta della scalinata di Calà del Sasso, che conta ben 4.444 scalini realizzati in pietra calcarea e che collega i due comuni di Valstagna e Sasso di Asiago, in provincia di Vicenza. Il nome della scalinata deriva dal fatto che essa veniva utilizzata dai boscaioli del luogo per trasportare legname e tronchi d’albero, che una volta recisi venivano fatti scendere lungo apposite cunette di pietra realizzate in prossimità della scalinata stessa. La struttura era pensata in modo che si evitassero incidenti derivanti dal possibile scivolamento dei tronchi, eventualità che aveva un’alta incidenza soprattutto nel periodo invernale, quando pioggia, fango e neve rendevano il percorso molto scivoloso e terreno privilegiato di incidenti. Da Calà, i tronchi migliori venivano portati fino al Brenta e da qui trasportati fino a Venezia, dove venivano utilizzati per realizzare le imbarcazioni dell’arsenale della Serenissima. Calà di Sasso fu realizzata sotto il governo di Gian Galeazzo Visconti, che intuì subito le potenzialità di questa via per migliorare l’arrivo di legname presso il porto di Venezia. I boscaioli approfittavano della scalinata anche per scendere a valle e fare provviste per l’inverno, acquistando dai villaggi a piè di valle sale e farina. La struttura della scalinata inizialmente era composta da 4.422 scalini ma fu necessario aggiungerne 22 supplementari per via dell’abbassamento del greto del torrente Gronchi. Calà di Sasso perse la sua importanza come snodo principale quando fu inaugurata la rotabile del Costo nel 1850 e, a sessant’anni di distanza, il tratto ferroviario Rocchette-Asiago. Da quel momento in poi la scalinata non fu più usata per questo tipo di operazioni, ma rimase nell’altopiano di Asiago come testimonianza di un tempo antico e come una delle opere pubbliche più imponenti realizzate nel corso della storia della Repubblica di Venezia. Al giorno d’oggi molti dei 4.444 gradini sono danneggiati o scomparsi, ma la scalinata è ancora lì ed è possibile scorgere le tracce delle sue linee. Dopo qualche anno in cui la struttura è stata lasciata alle intemperie, sono state attuate politiche di conservazione, con finanziamenti volti al restauro dei tratti maggiormente colpiti dall’erosione. La magia di questo luogo ha dato vita a diverse leggende nel corso del tempo. Negli anni il luogo, pur avendo perso la sua funzione operativa per la quale era stato pensato e realizzato, è diventata una delle mete preferite dagli escursionisti. I recenti restauri permettono infatti di percorrere integralmente la Calà del Sasso. Per chiunque volesse svolgerlo, il cammino inizia da Lebo di Valstagna per concludersi alla chiesa di Sasso di Asiago, per un totale di oltre due chilometri e mezzo di percorso con un dislivello di 744 metri.

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