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Gli evasori fiscali non sono terroristi

Il viceministro Leo definisce gli evasori fiscali dei terroristi.
Studio la materia da 40 anni e non mi sento di attribuire simili epiteti a chi si è tolto la vita per la vergogna dei debiti tributari e dei pignoramenti personali.
Non mi sento di definire terroristi i milioni di Autonomi e Partite iva che hanno chiuso l’attività rimanendo poveri a vita senza casa e lavoro.
Non mi sento di considerare terroristi i falliti con milioni di crediti verso lo Stato non compensabili, ecc…
Non mi sento di chiamare terroristi coloro che pagano il 70% di tasse e che a volte non riescono a saldare le tasse.
Potrei continuare molto a lungo.
Caro sig. vice ministro Leo, i cittadini italiani e gli Autonomi e Partite iva ai quali spesso Lei si rivolge con tale offesa, pagano gli sprechi, i disservizi ecc… subiti dallo Stato un prezzo tale da superare di due volte le tasse che lo Stato dichiara di non aver incassato.
Ironia della sorte: “l’evasione fiscale non solo non esiste” perché lo Stato Italiano incassa anticipatamente due volte e mezzo l’importo dichiarato come Evasione, ma il fenomeno darebbe diritto a tutti di pretendere dallo Stato la restituzione degli sprechi, dei disservizi e delle fatture non pagate ad Autonomi e Partite iva, per un totale di 250 miliardi annui, a fronte di mancati incassi (evasione fiscale) di 100 miliardi all’anno. Quindi: “Se si spolpano durante l’anno le persone può capitare che il 10% di loro non riescono a pagare. “

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