Il 24 marzo scorso un parlamentare dell’isola caraibica di St. Maarten, Rolando Brison, ha annunciato che convertirà il suo intero stipendio in Bitcoin Cash. Ma di che criptovaluta si tratta?
Tra il 2015 e il 2017 la comunità Bitcoin si è radicalmente divisa sul tema della scalabilità del protocollo introdotto da Satoshi Nakamoto. Una delle soluzioni proposte per risolvere questo problema era l’aumento della capacità dei blocchi della blockchain, di modo che quest’ultimi potessero contenere più transazioni e permettere così a Bitcoin di supportare un maggior numero di pagamenti su scala globale.
I contrari a questa modifica sostenevano che un simile cambiamento avrebbe reso Bitcoin meno inclusivo, perché con una blockchain molto pesante poche persone avrebbero potuto permettersi di utilizzarla in modo completamente autonomo. Come è andata a finire? Chi voleva creare blocchi più spaziosi ha dato vita a Bitcoin Cash, mentre il Bitcoin “originale” è stato aggiornato in modo più lieve.
Con le innovazioni introdotte successivamente, una su tutte il Lightning Network, oggi Bitcoin è più scalabile e permette pagamenti istantanei in tutto il mondo. Inoltre è rimasto un protocollo la cui governance è estremamente distribuita, con 50 mila nodi. Bitcoin Cash, invece, conta solamente su 1000 nodi e il mercato lo ha definitivamente bocciato: la sua capitalizzazione è di 6,9 miliardi di dollari, contro gli 851 miliardi di Bitcoin.