Nei giorni scorsi la Capitaneria di Gallipoli e la società Igi Poseidon hanno firmato la concessione demaniale di 40 anni che concede all’azienda italo-greca l’area demaniale necessaria alla realizzazione dell’approdo nel comune di Otranto del gasdotto Poseidon tra la Grecia e l’Italia.
L’atto di concessione è stato ottenuto grazie alla pronuncia di compatibilità ambientale da parte del ministero dell’Ambiente. Il metanodotto coprirà il tratto marino di 200 chilometri tra la costa pugliese e quella greca per l’importazione annuale di 8 miliardi di metri cubi di gas naturale provenienti dall’area del Mar Caspio attraverso Turchia e Grecia. Un corridoio di mare già oggi utilizzato per il cavo elettrico di collegamento con la Grecia, che minimizza l’impatto sul territorio.
La decisione ha scatenato le ire di Assobalneari Salento che ha criticato il rilascio della concessione demaniale per 40 anni sul litorale di Otranto: «Tutte le imprese balneari stanno lottando per ottenere deroghe e concessioni utili a mantenere vive le proprie attività – commenta Mauro Della Valle, presidente dell’associazione – per cui ci lascia senza parole la notizia riguardante la firma».
Della Valle punta il dito anche verso le autorità locali: «La complicità della Regione Puglia all’occupazione del demanio marittimo – sostiene Mauro Della Valle – è, poi, alquanto offensiva, giacché in pochi anni ha coadiuvato alle autorizzazioni. E’ assurdo che per i numerosi imprenditori balneari vi sono atti e sentenze del Tar che, in assenza di Piano regionale delle coste, stabiliscono che non si possono assegnare nuove concessioni e nemmeno variare quelle esistenti».
I balneari salentini hanno chiesto di conoscere i contenuti dell’accordo come anche «l’ammontare di eventuali royalty e compensazioni monetarie, riconosciute al Comune di Otranto e di sapere qual è la posizione dell’amministrazione comunale in merito al progetto, di cui si conoscono pochi dettagli e che collide con la situazione d’emergenza vissuta dai balneari quotidianamente».