Dal Salento un esempio per il reinserimento dei detenuti e non solo. Otto donne in difficoltà e con figli, dieci detenuti ed ex detenuti, residenti nei comuni di Campi salentina, Carmiano, Guagnano, Novoli, Trepuzzi, Squinzano, Salice salentino, Veglie, inizieranno già questa settimana un percorso di formazione e di lavoro retribuito presso aziende e attività commerciali dello stesso territorio.
L’opportunità di un nuovo inserimento nella vita sociale è offerta dai due progetti innovativi integrati per l’inclusione sociale di persone svantaggiate predisposti d’intesa tra l’assessorato alle Politiche sociali della provincia di Lecce e l’ambito Territoriale di Campi Salentina. Il finanziamento complessivo stanziato è di circa 194mila euro provenienti dalla Regione Puglia.
Gli interventi finanziati prevedono l’attivazione o l’implementazione di percorsi integrati (orientamento, formazione, accompagnamento, collocamento mirato) di inserimento e reinserimento socio-lavorativo e l’attivazione di forme di tutoraggio individuale per soggetti svantaggiati e nuclei familiari, attraverso la definizione di piani individualizzati di intervento.
Si stima che i detenuti che svolgono un lavoro durante il loro periodo in carcere difficilmente torneranno, una volta liberi, a delinquere. Il tasso di recideva infatti non supererebbe il 2% fra i carcerati-lavoratori del settore agro-alimentare contro l’80% di chi invece non lavora. Purtroppo solo 2mila detenuti, su oltre 66mila, prestano attività lavorativa.