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Immersioni, l’altro modo per ammirare il Salento

Oltre a spiagge attrezzate e di gran moda e a scogliere di bellezza mozzafiato, il Salento offre degli itinerari subacquei molto interessanti. I fondali dello Jonio e dell’Adriatico sono apprezzati dai sub pugliesi e non solo. Sono tante le escursioni sotto il livello del mare che consentono a chi è in possesso del necessario brevetto di immersione, di ammirare pareti, grotte, gorgonie, relitti. E tanti anche i centri per fare immersioni guidate o frequentare un corso sub.

Si comincia solitamente con il «battesimo del mare»: un’immersione in cui l’aspirante sub viene portato sott’acqua da un istruttore, ad una profondità di pochi metri, per provare la sensazione del «respiro sott’acqua»: è solo la prima esperienza per chi deciderà di conseguire un brevetto Open Water, che abilita ad immergersi fino a 18 metri con un compagno, e poi i successivi.

Ionio o Adriatico, la Terra dei due mari offre tanti bei punti di immersione, raggiungibili da barca ma anche da terra. Torre Inserraglio e Porto Cesareo, Santa Maria a Bagno e Santa Caterina, Torre Vado e Leuca, Santa Cesarea, Castro, Porto Badisco e Otranto sono le mete preferite dei sub. Iniziamo il viaggio alla scoperta delle meraviglie sommerse salentine dal versante jonico, lì dove il sole tramonta nell’acqua, regalando tramonti da cartolina in ogni stagione.

Una manciata di chilometri a Nord di Porto Selvaggio e della Baia di Uluzzo, lo Jonio si lascia abbracciare dalla terra rossa e attraversando Serra Cecora, si arriva a Torre Inserraglio per respirare un incanto di colori: il blu di cielo e mare, il rosso della terra, spruzzati di verde di alberi e macchia mediterranea. Il clamore della mondanità è lontano, qui parla solo la Natura. È proprio in questo tratto di costa che ci sono immersioni di piccola profondità che regalano grandi emozioni: già a pochi metri di acqua si fanno incontri bellissimi. Ne sanno qualcosa i sub di Oltremare, un diving Padi 5 stelle che si avvale di una comoda piattaforma per scendere in acqua: in quel tratto di costa, oltre a tanto pesce, è possibile ammirare dei cavallucci marini, che sono diventati le mascotte del posto e si lasciano fotografare dai tanti fotografi subacquei che accorrono per immortalare la bellezza della vita sottomarina.

In questo tratto di costa si possono fare belle immersioni come la Prateria di Posidonia, i Giardini nel Deserto, la Parete di Levante: qui basta entrare in acqua con passo da gigante per scoprire banchi di saraghi, mormore, ricciole, poi anche cernie, dotti, interessanti nudibranchi e cavallucci marini. Il mondo subacqueo qui svela la sua magia già a dieci-quindici metri di profondità, ottima la visibilità e suggestivi passaggi in grotta.

Più a Nord, a Porto Cesareo e Torre Lapillo, ci sono altri punti di immersione solitamente raggiungibili in barca: la profondità varia e ce n’è per accontentare i desideri dei sub più e meno esperti: L’isola della Chianca, dove si vedono le bombe usate un tempo nelle esercitazioni militari; il Paradiso, amatissimo dai fotosub, le Colonne romane.

Punti di rifermento in zona sono Orca Diving Center a Torre Lapillo e Sasà Diving a Porto Cesareo, che offrono corsi e immersioni guidate. Spesso le trasmissioni televisive delle reti nazionali si sono interessate alle immersioni in questo tratto di costa, che rientra nell’Area marina protetta Porto Cesareo.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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