Nel 2012 i ricorsi al Tar della Puglia sono calati del 16,9%: i ricorsi depositati l’anno scorso sono stati 1.849 contro i 2.226 ricorsi del 2011. Il dato emerge dalla relazione del presidente del Tar regionale Puglia, Corrado Allegretta, presentata in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario amministrativo a Bari.
«Certo è che al rallentamento delle dinamiche economiche e sociali – ha spiegato Allegretta – consegue necessariamente la contrazione anche del loro risvolto contenzioso». Una crisi che riguarda tutti i settori: edilizia, urbanistica, ambiente, attività contrattuale pubblica. In particolare nell’edilizia e urbanistica i ricorsi proposti nel 2012 sono stati 346 a fronte dei 395 del 2011, di questi il numero più elevato di impugnazioni (152) riguarda un abuso edilizio. Anche le controversie in materia di ambiente hanno subito un calo: le nuove cause sono state 173 rispetto alle 266 del 2011 e riguardano prevalentemente lo sfruttamento delle fonti rinnovabili di energia, con un numero di ricorsi sensibilmente minore (128 del 2012) rispetto al 2011 (252).
Secondo Allegretta, alla sensibile flessione sicuramente ha concorso anche l’aumento del costo del contributo unificato dovuto per ogni domanda nuova. «Sta di fatto – aggiunge il presidente del Tar pugliese – che l’eccessiva tassazione di un servizio concernente il diritto, che ben può essere annoverato tra quelli fondamentali della persona, qual è quello di accedere alla giustizia, si risolve in concreto nella violazione del diritto stesso».
Buone notizie sul fronte dell’efficienza del Tar: i ricorsi decisi (2.487) sopravanzano quelli depositati nello stesso anno (1.849) di ben 638 unità; le sentenze sono passate dalle 1.652 del 2011 alle 1.862 del 2012; i ricorsi in attesa di definizione sono diminuiti da 5.339 a 4.701.