Trasparenza: si fa sul serio. Quante poltrone occupa il sindaco? Quanto guadagna un politico eletto? Quanto si è speso per le consulenze? Quanto spendono i partiti in Regione e Provincia? Risposte che finora sono rimaste un sogno o inserite nel programma di Grillo. Ora sono realtà.
È entrato in vigore da pochi giorni il decreto legislativo sulla trasparenza della pubblica amministrazione. I dati dovranno essere pubblicati on line e saranno verificati da organismi indipendenti, pena sanzioni anche dure. Il decreto legislativo 33/2013, riordina gli obblighi di trasparenza per tutte le PA, dai comuni ai ministeri, dalle scuole alle Asl.
Molte le informazioni che per la prima volta trovano la strada del web: a cominciare dai bilanci dei gruppi politici regionali e provinciali per proseguire con la mappa completa non solo dei redditi e patrimoni dei politici ma anche dei loro incarichi, pubblici e privati. Anche del coniuge e dei parenti entro il secondo grado se vorranno. Ma dovrà essere specificato che hanno rifiutato. Sanzioni previste: da 500 a 10mila euro a carico del politico inadempiente.
Online vanno da subito gli elenchi dei dirigenti amministrativi di tutte le pubbliche amministrazioni (compresi i direttori delle Asl) con il curriculum e l’elenco degli altri incarichi e dei compensi percepiti. Ogni ufficio pubblico dovrà rendere conto di consulenze concesse che saranno comunicate alla banca dati Perla, gestita dal ministero della PA.
I controlli? Potremo controllare noi direttamente, singoli e associazioni. Ci sarà anche un responsabile trasparenza in ogni amministrazione; verifiche faranno anche l’Oiv (Organismo indipendente di valutazione) e la CiVit, la Commissione indipendente per la Valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche.
Vedremo se basterà.