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Lampedusa confine europeo

lampedusa_sbarchiNel vertice europeo di giovedì e venerdì l’Italia giocherà in Europa una partita cruciale per le politiche sull’immigrazione dell’Unione. Il premier Enrico Letta e i suoi colleghi di Malta, Grecia e Cipro intendono alzare la voce per portare a casa risposte concrete e non i soliti attestati di solidarietà.

In particolare Letta vuole l’impegno degli altri 27 Stati Ue su quattro punti: riconoscere che il dramma di Lampedusa è una questione europea; misure immediate per mettere in atto il programma di sorveglianza Eurosur e rafforzare Frontex; un piano d’azione per la gestione dell’emergenza migratoria; dialogo con i Paesi del Mediterraneo. Obiettivi che coincidono con quelli della Commissione.

Sarà difficile abbattere il muro di chi da sempre, Germania in testa, si oppone a una revisione delle politiche di asilo e ritiene che l’Italia esageri: «Ha solo 260 rifugiati per milione di abitanti, mentre la Germania ne ha 946», ha detto all’ultimo Consiglio affari interni il ministro tedesco Hans-Peter Friedrich. Ma gli stati del Nord Europa non sopportano ogni giorno il flusso continuo dell’immigrazione come invece fanno i Paesi mediterranei.

La bozza di conclusioni del Consiglio non lascia ben sperare chi, come il premier maltese Joseph Muscat, è stanco dell’immobilità europea. Un alleato dell’Italia sarà probabilmente il commissario agli Affari Interni Cecilia Malmstrom che ha indicato agli Stati che occorre rafforzare Frontex, rendere operativo Eurosur entro il 2 dicembre, dialogare con i Paesi di origine e di transito, affrontare il tema della ridistribuzione dei migranti.

«Il nostro obiettivo è accelerare i tempi il più presto possibile per discutere di aspetti concreti di sostegno ai paesi del Mediterraneo al prossimo Consiglio Affari Interni del 5-6 dicembre», ha detto la Malmstrom.

Il punto vero sarà far riconoscere che Lampedusa è sul confine dell’Europa intera e non di un solo paese.

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