Vorrei che il Lecce fosse promosso in B. Domenica prossima i giallorossi si giocano il primo round per l’accesso alla serie cadetta con la semifinale di andata dei play off. Avversario è la Virtus Entella, la squadra della città ligure di Chiavari.
Fallito l’accesso diretto alla promozione, i salentini non posso che recriminare sui 12 punti di vantaggio che avevano all’ottava giornata proprio sul Trapani. I siciliani però hanno meritato durante il campionato: miglior attacco (con 60 goal realizzati) e hanno perso meno di tutti (solo 4 sconfitte) ma hanno vinto più di tutti (18 vittorie a pari merito con il Lecce).
Se il primato del Trapani appare solido e giustificato, il Lecce ha traballato in più di un occasione, più nella gestione Lerda che in quella Toma anche se quest’ultimo ha fallito nei momenti decisivi. L’ultimo avvicendamento sulla panchina con l’arrivo di Elio Gustinetti, lo specialista delle promozioni, conferma una gestione non proprio felice della dirigenza salentina le cui responsabilità sono state scaricate sugli allenatori.
L’autocritica del presidente Savino Tesoro c’è stata ma fino a un certo punto: ha rinviato i bilanci a fine play-off. Tesoro ha invitato a guardare avanti e a centrare l’obiettivo promozione, convinto che l’arrivo del nuovo mister sia «stata una scelta ponderata, mirata e di prospettiva e che riteniamo giusta».
Intanto la squadra è nervosa, lo dimostra ancora una volta lo scontro in allenamento, una lite verbale, tra Cosimo Chiricò e Salvatore Foti, che per poco non degenerava in contatto fisico tra i due. Cambiano gli allenatori ma i giocatori salentini non cambiano mai.
Speriamo bene.