Nervosismo alle stelle in casa Lecce dopo il pareggio a Portogruaro e la perdita del primo posto in classifica. I dirigenti salentini hanno chiuso le porte alla stampa e fino a nuovo ordine giocatori e tecnico non rilasceranno dichiarazioni.
I dirigenti del Lecce non sembrano in grado di gestire la situazione con la giusta calma e razionalità. Lo dimostra la reazione a caldo del presidentissimo Savino Tesoro che ha criticato a mezzo stampa gli “esperimenti” di mister Toma e ha attaccato i giocatori, salvando solo Giacomazzi.
Gli elementi a loro discolpa sono molti: i risultati altalenanti della squadra, le scelte discutibili di Toma, l’impegno discontinuo dei giocatori. Ora non resta che fare fronte comune contro le evidenti difficoltà del momento e riacquistare nervi saldi. Il silenzio stampa può servire, lo dimostrarono in modo eclatante gli azzurri di Bearzot nel Mondiale del 1982.
Aiuta in questi casi una analisi profonda della situazione per cogliere con equilibrio difficoltà e opportunità. Il Trapani, in vantaggio di un punto a sette giornate dalla fine, ha la grande opportunità di raggiungere la promozione diretta.
Certo anche i siciliani hanno dimostrato di sentire le responsabilità del primo posto: sono più bravi a inseguire che a fare da lepre. Il loro cammino non è privo di difficoltà: dovranno affrontare in trasferta il Sudtirol anche se hanno una partita in più da disputare.
I giallorossi dovranno più di ogni cosa guardare a se stessi e poi agli altri: dovranno ritrovare serenità, unità e continuità nei risultati. Insomma un giusto spirito di squadra per affrontare quelle sette finali, che ancora la attendono, con determinazione e concentrazione. Fuori dal campo, un ruolo essenziale giocheranno i dirigenti: da loro si attende maggiore equilibrio non solo nei giudizi ma anche nella fiducia nei giocatori e nella guida tecnica.
La squadra e la società dovranno dare il meglio di loro stessi, fin dalla partita contro il Pavia.
