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L’Italia dei furbetti

corte contiUn maestro che si intasca le merendine dei suoi alunni, il ponte scivoloso di Venezia, corruzione, frodi e malasanità. È l’impietoso ritratto dell’Italia di oggi dipinto dalla Corte dei Conti che, analizzando tutte le indagini più importanti portate avanti dai suoi magistrati contabili, ha calcolato sprechi per 300 milioni di euro.

La Corte dei Conti ha snocciolato casi incredibili, indicando nome e cognome dei responsabili. Così viene citato il parcheggio messo sotto sequestro a Genova  perché vicino a un sito sottoposto a vincolo ambientale;  il giro di mazzette nelle camere mortuarie di Milano, le consulenze «inutili» della provincia di Napoli o l’impiego di tariffari “sbagliati” da parte delle Asl calabresi per le prestazioni specialistiche e di laboratorio.

Emblematico il ponte dei ruzzoloni a Venezia, progettato dal famoso architetto spagnolo Santiago Calatrava. La Corte dei Conti ha riscontrato «comportamenti colpevoli del progettista e del direttore dei lavori» che favoriscono tanti scivoloni fra i turisti per un danno all’erario di 3,5 milioni.

Ma i casi sono molti altri: palazzi acquistati e inutilizzati, 600 mila euro per un museo mai nato, 50 milioni di premi  a pioggia per il personale, multe mai pagate grazie ad «amicizie» tra multati e funzionari pubblici.

Non si può rimanere che a bocca aperta di fronte a questi dati. Ritorna in mente quanto riferito da Mario Monti parlando del suo incontro con l’emiro del Qatar. Il premier chiese al suo ospite come mai non avesse investito di più in Italia negli anni precedenti, l’emiro, lapidario, gli rispose: «Corruption!».

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