Chi paga le tasse leggendo questi numeri emetterà fumo dal naso. La pressione fiscale in Italia è al 44%, la più alta degli ultimi 50 anni e supera di 3 punti la media degli altri Paesi dell’euro. Non basta: l’evasione fiscale costa all’Italia oltre 180 miliardi di euro l’anno. Una cifra che pone il nostro paese al primo posto in assoluto nella Ue. Che cosa vuol dire? L’evasione fa sbilanciare il prelievo soprattutto sugli onesti.
Il peso delle tasse su chi ha sempre pagato è tale che ormai è come spremere un limone già arrivato alla buccia: non esce più una goccia di succo. Le manovre sul fronte delle entrate non hanno gli effetti sperati. Nel 2012 sono mancati all’appello 30 miliardi rispetto alle prime stime. E non tutti si spiegano con la congiuntura, visto che alcuni parametri sono migliorati. Questi, ad esempio, non giustificano i circa 6 miliardi di imposte indirette venute meno.
Le ragioni possono essere molte, ma tra queste c’è anche la ‘difficoltà del contribuente a onorare il proprio debito nei confronti del fisco.
Novità anche sul fronte Imu: Bankitalia chiede al governo – che nel Def aveva delineato un doppio scenario con e senza l’imposta – di ”dissipare incertezze” che peserebbero sui mercati. Ma l’avvertimento è già arrivato dall’Ue, tanto che il Tesoro presenta una maxi-errata corrige al Def, spiegata con i tempi stretti tra le elezioni e il varo. I conti sono sul filo. Quest’anno sono al 2,9% del deficit, anche se si raggiungerà il pareggio strutturale tenendo conto della scarsa crescita.
Così – spiega la Corte dei Conti – qualsiasi modifica, dalla Cig alla sterilizzazione dell’Iva, andrà coperta per evitare rischi. Anche modifiche dell’Imu richiederebbero una manovra. Ma di certo correttivi sono attesi dopo il 2015 per mantenere il pareggio.