Gli italiani sono più attenti agli sprechi di acqua, tanto che in dieci anni (2000-2011) hanno ridotto il consumo domestico di acqua che in media è diminuito del 14,5%. A tracciare il quadro sulla situazione dell’approvvigionamento idrico è il IX Rapporto Ispra sulla Qualità dell’Ambiente Urbano.
La città con la riduzione più significativa è Monza (- 48,4%), seguita da Parma (-34,5%) e Piacenza (-31,1%); Messina è quella che, al contrario, ha aumentato l’uso dell’acqua in casa (+17,5%). Il fenomeno è da attribuirsi alla maggior attenzione degli italiani, visto che solo 3 città (Reggio Calabria, Palermo e Messina) hanno adottato misure di razionalizzazione.
La Puglia è invece la regione più “dipendente” per l’acqua potabile. Più del 60% della sua disponibilità complessiva da destinare all’utenza finale proviene dalla Basilicata (per circa il 64%), dalla Campania (per circa il 36%) e in quantità residuali dal Molise.
Secondo il rapporto, Valle d’Aosta, provincia autonoma di Trento, Abruzzo, Sicilia e Sardegna sono le uniche regioni autosufficienti dal punto di vista idrico, ma quelle del Centro-Sud hanno i maggiori scambi di acqua. La Basilicata soddisfa più di tutti le richieste delle regioni vicine, attraverso l’esportazione di circa il 70% delle acque prelevate sul proprio territorio (circa 217 milioni di metri cubi d’acqua), destinato per lo più alla Puglia.
Dal rapporto emerge anche che sono ormai 570 i Comuni che inseriscono il risparmio idrico all’interno dei propri regolamenti edilizi, di cui 505 ne prevedono l’obbligo mentre gli altri 15 propongono incentivi per favorire una diminuzione dei consumi e dei costi per le famiglie.
A livello regionale, troviamo in Lombardia ben 239 Comuni dei 570 segnalati, a cui seguono la Toscana con 89 e l’Emilia-Romagna con 82. In Piemonte risultano 40 Comuni, in Veneto e Lazio 25. In Puglia si collocano 11 Comuni, in Friuli-Venezia Giulia 9, nelle Marche 8, in Campania e Liguria 7, in Trentino Alto Adige e Umbria 6, in Abruzzo e Basilicata 5, in Sardegna 3. Con un solo Comune: Calabria, Molise e Sicilia.