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Prossima tappa: l’unione bancaria

banca-centraleSecondo molti autorevoli osservatori l’Ue non uscirà dalla sua crisi finanziaria fino a quando non sarà completata l’unione bancaria. Non a caso negli ultimi tempi si stanno moltiplicando le voci per accelerare su questa nuova misura.

Fra queste, quella più autorevole è di Mario Draghi, il presidente della Bce, che ha voluto fare  il punto della situazione durante l’audizione all’Europarlamento sul bilancio degli ultimi 12 mesi, sostenendo che «l’economia europea è ancora debole e permane una frammentazione finanziaria che mette a rischio il mercato unico». Inoltre, «le piccole e medie imprese continuano ad avere difficoltà di accesso al credito specialmente nei paesi sotto tensione» e, infine, «resta ancora molto da fare per il completamento dell’Unione bancaria».

In particolare Draghi ha spiegato come il meccanismo unico di risoluzione bancaria è «il prossimo pilastro cruciale per l’unione bancaria, un complemento indispensabile della supervisione unica e idealmente dovrebbe essere realizzato nel momento in cui la supervisione sarà operativa». L’Unione bancaria, ha ricordato Draghi, è fondamentale per «creare un quadro di supervisione che possa prevenire un ripetersi dei rischi del passato».

In particolare il presidente della Bce ha sottolineato l’importanza della «progettazione e dell’implementazione della valutazione dei bilanci»: «una valutazione credibile e approfondita è un passo indispensabile per ripristinare la piena fiducia nel sistema bancario. Serve trasparenza nella valutazione delle attività: è necessario valutare la posizione patrimoniale delle banche anche per facilitare le operazioni di mercato delle attività bancarie».

Intanto la Germania frena e si sa quanto conti la sua posizione oggi in Europa.

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