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Quando l’Italia era l’Italia

 

Sigonella

Un filo conduttore lega il 1985 al 2014 – Da Sigonella al pasticcio Indiano

Intendiamoci, i paragoni storici sono sempre fuorvianti a prescindere; diversi erano i contesti storici, diverso il clima politico e soprattutto diversi gli attori in campo.

Ciò nonostante un sottile filo lega il lontano 1985 ai giorni nostri.

In quei lontani anni la tanto vituperata Prima Repubblica ( con senno del poi, da taluni, compianta) era nel suo massimo splendore; Benedetto Craxi (detto Bettino), Giulio Andreotti, Giovanni Spadolini erano rispettivamente Primo Ministro, Ministro degli Esteri e Ministro della Difesa, il record di stabilità di un governo superava di poco i 1000 giorni, tanto erano le fratture e gli scontri nella nostra politica.

Nonostante quanto sopra descritto quegli Uomini riuscirono ad affrontare a testa alta e con spirito di unità nazionale la crisi di Sigonella, affrontarono gli Stati Uniti D’America con ogni mezzo, anche con gesti “forti”.

Affrontarono il gigante non senza timore o senza inciampare , ma lo affrontarono consapevoli che il Sogno Italiano, l’Orgoglio Nazionale non erano argomenti vuoti o squisitamente ideologici ma erano il nostro biglietto da visita nella comunità internazionale, era lo sguardo di come ci avrebbe visto il mondo negli anni a venire.

Oggi 28 anni dopo, assistiamo alla vicenda dei due Marò. Inerti davanti al vilipendio del nostro orgoglio nazionale, perché prima ancora di essere due persone, i nostri due connazionali sono due simboli, il simbolo stesso del nostro paese, della Repubblica Italiana. Abbiamo visto le immagini di due nostri soldati in divisa “scortati” da militari di una potenza straniera oggi dimostratasi ostile.

Forse i paragoni storici saranno pur sempre sbagliati, ma un filo di amarezza non può che fluire spontanea pensando a come prontamente reagivamo un tempo e a come siamo diventati oggi.

Forse a dispetto della crisi economica, dell’euro, dello spread il problema dell’Italia è da ricercarci nel sogno infranto, nell’orgoglio mancato, nel non sentirci più parte di una famiglia che pur con le sue difficoltà guarda avanti consapevole che solo insieme si costruisce un futuro.

 

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