Cerca
Close this search box.

Riforme costituzionali, spunta il premier forte

cameron

Semipresidenzialismo, sistema parlamentare ammodernato o la via mediana di un governo parlamentare del premier con potere di scioglimento delle Camere del primo ministro.

Sono questi ora i temi sul tavolo della commissione di “saggi” per le riforme, presieduta dal ministro Gaetano Quagliariello. Ma si sono toccati anche i nodi riguardanti il bicameralismo perfetto ma anche la riforma del Titolo V, sul rapporto tra Stato e Regioni.

Il punto di dibattito più vivace fra le forze politiche interesserà però la forma di governo. La bozza Violante contiene una proposta di mediazione tra chi vorrebbe mantenere un sistema parlamentare ammodernato e chi invece è per il semipresidenzialismo alla francese, modello che avrebbe tra i “saggi il consenso di una maggioranza relativa.

La proposta Violante è per un “governo parlamentare del premier”. Un sistema parlamentare (con un meccanismo di sfiducia costruttiva del governo), che dà più poteri al premier, il quale godrebbe di una sostanziale investitura popolare, come capo della maggioranza. Sarebbe dunque il solo premier ad ottenere la fiducia della Camera, potrebbe nominare e revocare i ministri, e avrebbe anche un sostanziale potere di scioglimento delle Camere.

Le posizioni largamente condivise dai “saggi” riguardano invece la necessità di superare il bicameralismo perfetto con una Camera delle Regioni (anche se esistono divergenze sul metodo di elezione, diretto o indiretto); una revisione dei regolamenti parlamentari; la riduzione di deputati (da 630 a 480) e senatori (da 315 a 120).

Il connesso sistema elettorale sarebbe un proporzionale con sbarramento al 5%, con preferenze (la seconda di genere) e un premio di maggioranza del 55% a chi supera il 40% dei voti. Se nessuna lista o coalizione superasse quella soglia, ci sarebbe un secondo turno con ballottaggio tra le prime due.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp