Nel primo trimestre 2013 l’Italia ha guadagnato quote di mercato in più della metà dei suoi mercati tradizionali. Una boccata d’ossigeno per l’industria manifatturiera messa in evidenza dall’ultimo Rapporto dei settori industriali Prometeia-Intesa.
Nei primi cinque mesi dell’anno la situazione congiunturale è rimasta critica con un -4,5% del fatturato complessivo in tutti i settori. Solo alimentare e bevande e farmaceutica hanno avuto variazioni positive.
Il ritmo di contrazione dell’attività produttiva sembra comunque in attenuazione e il dato gennaio-maggio appare in miglioramento per alcuni settori particolarmente in difficoltà lo scorso anno, come elettronica, elettrodomestici e, in parte, mobili.
Nei primi mesi 2013 il sistema produttivo tricolore ha confermato la capacità di esportare a ritmi più sostenuti di quelli medi dei concorrenti europei. Francia e Germania, in particolare, hanno subito flessioni delle vendite superiori al 3% in controtendenza rispetto al +1,3% sperimentato dal manifatturiero italiano.
L’industria italiana ha guadagnato quote in più della metà dei paesi in cui esporta, con punte superiori al 70% per alimentare, bevande e farmaceutica, e dati superiori alla media manifatturiera per buona parte della filiera metalmeccanica, dell’auto e, dopo anni di forti difficoltà dei prodotti e materiali per le costruzioni.
Il miglioramento competitivo è evidente anche negli Stati Uniti, dove le imprese italiane di molti settori potrebbero beneficiare nei prossimi anni degli esiti positivi dei negoziati per la liberalizzazione degli scambi e degli investimenti. Preoccupante il dato riguardante la flessione, in atto da oltre un anno, delle importazioni cinesi di beni strumentali.
Segnali di ripresa, ma ancora non siamo fuori da questa crisi.