Regioni, comuni e province puntano sempre più sulle tasse per far quadrare i conti dei loro bilanci. In un anno le imposte degli enti locali sono aumentate di 9,2 miliardi, arrivando a un totale di 182,9 mld (+5%). Rispetto a 10 anni fa le entrate fiscali, tra imposte dirette e indirette, sono aumentate di 44,5 mld (+32,2%). Attenzione però: l’ultimo dato fornito dall’Istat si riferisce al 2011 e non tiene conto dei dati del 2012.
Nel 2008 e nel 2009 sembrava fosse iniziato un trend di progressivo calo delle imposte locali. Nel 2010 però questa tendenza è stata bruscamente interrotta e l’imposizione è tornata a salire nel biennio successivo con ulteriori incrementi. Proprio nel periodo della crisi, gli enti locali hanno deciso di alzare l’asticella delle entrate fiscali, con incrementi annuali che superano anche il 10%. Tornando al confronto annuale, secondo i dati più aggiornati dell’istituto di statistica, le imposte comunali dal 2010 al 2011 sono cresciute di 4,8 mld arrivando a 100,8 mld (+5%).
Confrontando le entrate fiscali del 2001 con quelle del 2011 emerge l’aumento è stato pari a 23,9 miliardi per i comuni (+31,1%); mentre per le regioni il gettito risulta di 19,3 miliardi in più (+33,1%).
Sono però le province, guarda caso proprio quelle che dovrebbero essere ridotte, le strutture che in 10 anni sono riuscite a ottenere i risultati più elevati, con un gettito che è aumentato del 41,3% (+1,4 mld).
Nonostante l’aumento del peso fiscale, le entrate complessive degli enti locali e territoriali si riducono, a causa del taglio dei trasferimenti. Così cresce la quota fiscale sul totale delle risorse a disposizione di comuni e regioni, passando rispettivamente dal 39,7% del 2010 al 42,3% del 2011 e dal 44,9% al 48,2%.
Tornando indietro di altri 10 anni, si copre che nel 1991 le entrate fiscali ammontavano a solo il 14,2% del totale per i comuni e al 15,2% per le regioni. La differenza è da attribuire soprattutto al livello di imposizione molto più contenuto: i comuni si limitavano a una tassazione totale di 15,5 mld mentre le regioni si fermavano a 10,1 mld.
Speriamo che qualcuno si ricordi che ci sono i tagli agli sprechi per tenere in equilibrio i bilanci.