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Viaggio in un’Italia che non vediamo più

RassegnaStampaEsteraA pochi giorni dal voto aumenta l’interesse della stampa estera verso l’Italia. Uno sguardo dal mondo sul nostro Paese che ci aiuta a vedere cose che non vediamo con uguale chiarezza.

Il quotidiano della sinistra francese Liberation titola “Viaggio in un’Italia in crisi” il suo numero speciale di ben 12 pagine dedicato alle elezioni nel Bel Paese con inchieste e reportage.

I giornalisti francesi hanno percorso un viaggio sull’autostrada del Sole e hanno incontrato un Paese che dubita di se stesso. Un tour che parte da Milano, dove i credenti non hanno più fede nella politica, passando per Modena, definita città-società modello, per Prato, una città che chiude perché se ne vanno i cinesi.

Roma è definita una città incancrenita dal malaffare, soffocata dagli scandali di malversazioni, clientelismo e arricchimenti personali. Si indica la pessima gestione pubblica e viene descritta impietosamente lo stato degli ospedali romani, che rifiutano i malati, e dei bus senza manutenzione con fumo all’interno dei veicoli. Si citano poi gli scandali alle Regione Lazio, nella Lega di Bossi e infine si fa notare come anche nel Pd molti ex consiglieri laziali impresentabili, per aver votato l’aumento dei loro stipendi, sono fra i candidati nelle elezioni politiche.

L’editoriale di Liberation ha un titolo emblematico “Tribuni” riconosciuti in Berlusconi, Grillo, Ingroia e in parte in Mario Monti , per la sua cultura dell’impopolarità portata come un blasone. Si descrive un’Italia malata che crede ancora nel saltimbanco Berlusconi, definito corrotto e corruttore, che fa una campagna demagogica contro l’euro e la Germania come anche Beppe Grillo. Bersani viene definito triste e serio quanto i suoi abiti.

Il New York Times titola il suo editoriale “L’Italia vota sul suo futuro”. Il quotidiano americano è soprattutto preoccupato di un ritorno di Silvio Berlusconi che potrebbe rendere ingovernabile il Paese con i suoi ricatti per salvare i suoi interessi economici. Bersani è indicato come troppo vicino ai sindacati per fare efficaci riforme sul mercato del lavoro. Monti è invece visto come l’incarnazione dell’ossessione tedesca dell’austerità. Grillo è il simbolo dell’antipolitica. Secondo l’autorevole quotidiano, l’Italia ha bisogno di vere riforme e non di tiepidi compromessi politici, per uscire dal tunnel.

A non escludere un altro ritorno dell’ex premier è anche il Wall Street Europe con un fondo di Luigi Zingales, professore alla Chicago University che indica nella mancanza di una vera concorrenza economica un male che si riverbera sulla politica.

Il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung titola invece un “Paese in coma”, un articolo di Ulrike Sauer. Si fa notare come nelle elezioni la posta in gioco sia molto alta, non solo per fermare il declino del Paese, ma anche per il destino dell’euro.

Raramente, sostiene la giornalista tedesca, in Europa c’è stata tanta armonia: progressisti e conservatori del Sud come del Nord del continente, sono tutti uniti nel timore di un ritorno di Berlusconi. Si dice infine che l’Italia difficilmente riuscirà a onorare gli impegni del Fiscal Compact che prevede una riduzione del debito pubblico di 150 miliardi entro il 2015. Un tema che è rimasto sotto silenzio durante la campagna elettorale.

 

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