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Whale-watching nei nostri mari

santuario_pelagosNelle acque del Mar Ligure, del Tirreno e delle Bocche di Bonifacio, tutelate dal Santuario Pelagos, vivono centocinquanta esemplari di balenottera comune, un bestione che può raggiungere i venticinque metri di lunghezza e le ottanta tonnellate di peso.
Le si affianca il capodoglio, il Moby Dick di Hermann Melville, che si ferma a cinquanta tonnellate e a diciotto metri. Dai canyon sottomarini di fronte a Bordighera e a Sanremo, in estate, il bestione sale spesso in superficie, e si lascia fotografare senza problemi da zoologi e turisti. Se barche e gommoni si avvicinano troppo, il capodoglio esce con la testa dall’acqua e batte la mandibola, o picchia con la coda sulle onde. Se si sente minacciato può saltare fuori dall’acqua. Uno spettacolo impressionante ma innocuo.
Il whale-watching, l’osservazione di questi animali, fa pensare a mari lontani. Invece i mammiferi marini vivono anche nell’alto Tirreno, nel Mar Ligure, intorno alla Sardegna e alla Corsica. Il Santuario Pelagos, istituito nel 1999 da Italia, Francia e Principato di Monaco, si estende su 87.000 chilometri quadrati, il 4% del Mediterraneo. Nel Santuario, istituti di ricerca come l’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), l’Istituto Tethys, e l’Università di Siena seguono otto specie di cetacei. Oltre alla balenottera comune e al capodoglio l’elenco include il globicefalo, lo zifio, la stenella, il grampio e il delfino comune. Chi ama i cetacei e li vuole osservare da vicino, oltre che alle crociere dell’Istituto Tethys (www.tethys.org), con partenza da Portosole di Sanremo, può partecipare a quelle organizzate dal Wwf ligure e dall’acquario di Genova (www.acquariodigenova.it). Sulle barche è sempre presente un biologo, che ordina di allontanarsi quando gli animali sono stressati.

 

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